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Alla scoperta di Buenos Aires

  "...Mi Buenos Aires querido, cuando te vuelvo a ver"


  

  

  

Buenos Aires

"...Mi Buenos Aires querido, cuando te vuelvo a ver": parole famose, quelle di uno struggente tango che evocava l'immenso senso di sconforto dell'emigrante che lasciava la sua amata città, Buenos Aires. Ed è la stessa sensazione provata ormai qualche mese fa, a marzo, da chi scrive: quando ha lasciato la capitale argentina per tornare a Roma. Nel cuore, però, a differenza della malinconica melodia del tango, una frizzante speranza: tornare al più presto nella meravigliosa metropoli dove si erano appena trascorsi dieci, piacevolissimi, giorni di vacanza. Baires è sempre affascinante, con la sua architettura art déco, la city , le cupole che evocano la Parigi più elegante o le piacevoli e coloratissime "calles peatonales": come Lavalle y Florida, disseminate di negozi oggi straordinariamente a buon mercato per il turista occidentale.

Calle Florida

L'altra faccia della medaglia di quella che è stata definita "la grande crisi", senza voler apparire cinici. Nelle strade di Baires si aggirano oggi molti impiegati, manager, gente semplice e di ogni tipo: sui loro volti, spesso, un velo di tristezza in cui non è difficile leggere le conseguenze di una debacle economica che dura ormai da più di due anni. Una crisi "portata" sempre con grande fierezza e con dignità. L'altra faccia della medaglia, si diceva: perché è importante, anche per l'economia del paese, che il turista sappia quali e quante opportunità di acquisti e servizi (di altissima qualità) gli offre oggi una delle grandi capitali del mondo: sudamericana, ma con un tono diffuso che a volte la fa sembrare Milano, altre New York, altre ancora Parigi.

Palazzo francese

Palazzo inglese

Palazzo della posta

Shopping-center, griffe sportive, cure estetiche, relax: la giostra del commercio non si è fermata, ha solo rallentato un po' le sue corse: ma la city, nella Galleria Pacifico o altrove, è ancora gremita di gente. Insegne e vetrine brillano ancora, come brillano le decorazioni e i tanti "patios de comidas", dove è possibile scegliere qualsiasi tipo di menù, adatto anche ai palati più esigenti.

Galeria Pacifico

A Baires si mangia benissimo e pagando pochissimo: sembra uno slogan, ma al di là della rima, anche questa è una cosa importante da sapere. La carne eccezionale, certo. Ma non solo quella.

Tipico Asado

Per il turista europeo, forse, risiedere nel quartiere della Recoleta rappresenta la miglior sistemazione: un quartiere a vocazione alto-borghese, storico, con bei negozi, edifici architettonicamente di pregio, geograficamente centrale e assai sicuro e tranquillo. Lusso, design, ristoranti e alberghi, tra cui il celeberrimo Alvear (non perdete almeno una visita ai suoi ambienti eccezionali), con il suo carico di fasti Belle-époque.

Interni Hotel Alvear

  

Buenos Aires

Camminate perdendovi tra strade così ordinatamente ortogonali e così distanti dall'impianto barocco delle nostre città. Lasciatevi rapire dal fascinoso e animato bisbiglio serale proveniente dai tanti caffe, dai numerosissimi ristoranti o dai più rumorosi house-pub che circondano il monumentale cimitero del quartiere (dove riposa evita Peron) e la bella chiesa coloniale di "Nuestra Senora del Pilar".

Nuestra Senora del Pilar



Notte a Buenos Aires - Puerto Madero

Dalla Recoleta a Palermo, da Palermo a Belgrano: cercate di vedere il più possibile e fermatevi in città almeno una settimana. O almeno quel tanto da non perdere una visita per ammirare la massiccia opera di recupero fatta per Porto Madero, l'antico porto inglese con i famosi Docks di mattoncini rossi e le gru: lussuosi loft, yachts (ce ne sono ancora molti) e soprattutto ristoranti, dove potrete farvi un'idea di ciò che è trendy in città.

Puerto Madero

Specialità "criollas" e italiane, francesi e spagnole, asiatiche o tex mex: Baires è realmente una città internazionale. E la sua storia di immigrazione fa sì che spesso un ristorante italiano sia, qui, davvero italiano; uno francese davvero francese e via elencando. Non stupitevi se alla fine pagherete in un ottimo ristorante, con pantagruelico buffet libero e ottima "parrilla" a volontà (carne di tutti i tipi alla brace) qualcosa come dieci euro per persona. Un'ultima raccomandazione, prima di lasciar libero il lettore di perdersi dove e come vuole per i quartieri della Baires storica: non mancate una seppur breve visita al barrio coloniale meglio mantenuto: il quartiere San Telmo.

San Telmo



San Telmo

La domenica c'è il mercato dell'antiquariato più famoso dell'Argentina. Ma il resto della settimana (con possibilità di affari migliori) le strade del barrio brulicano comunque di negozi le cui mercaderie oscillano dal bric-à-brac all'antiquariato. Fare affari non è impossibile, se sapete scegliere e spulciare, come si dice in gergo. I prezzi sono spesso per turisti. Ma trattare è possibile, con garbo e cortesia. E comunque le cifre richieste per oggetti déco o di modernariato sono di gran lunga inferiore a quelli dei nostri mercati, e l'offerta è ancora vastissima. Sappiate infatti, se non lo sapete già, che l'Argentina negli anni Venti e Trenta del Novecento era uno dei paesi più ricchi del mondo, con una produzione industriale (design dunque e oggettistica) di tutto rispetto.

La Boca

Non vi ho parlato della Boca, ma è forse il luogo più conosciuto. C'è chi la giudica finta, con le sue casette colorate. Forse non è del tutto vero. Ma insomma, giudicate voi. Qualcosa, d'altronde, dovrete pur scoprirla da soli.

Carlos Gardel

"...Mi Buenos Aires querido, cuando te vuelvo a ver"



                                   Gianluca Olivetti










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