Teatro Villa Torlonia | 19-20 settembre
2014
PROGETTO MIGRANTI
Solo le montagne non si incontrano mai
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Un progetto a cura di Carla Romana Antolini
con il patrocinio dell’Ambasciata dell’Uruguay
in collaborazione con
Black Reality
Per un'officina delle culture a Roma
Venerdì 19 e sabato 20 settembre 2014 il Teatro Villa Torlonia si animerà grazie
all’incontro di diverse culture. La Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea
- struttura promossa dall’Assessorato
alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale, gestita
da Zètema Progetto Cultura con la direzione di Emanuela Giordano –
presenta il progetto “Solo le montagne
non si incontrano mai” a cura di Carla Romana Antolini, in collaborazione
con Black Reality e con il Comitato promotore per un’Officina delle
culture a Roma.
In programma incontri di culture tra Asia, Africa e
Sud America: concerti, spettacoli, letture, autobiografie e favole, tutto a
ingresso gratuito.
La rassegna, sospesa a giugno, per l’improvvisa chiusura del parco per
la caduta di alberi, viene proposta in una due giorni di appuntamenti per
affrontare il tema della convivenza tra giovani di diverse nazionalità, centrando
l’attenzione sullo spostamento e la contaminazione delle culture e indagando
simbolicamente sull’adolescenza come momento di trasformazione in cui è
difficile identificarsi perché non si è né bambini né adulti, né in uno stato
di partenza né in arrivo. Accanto alle proposte artistiche anche la presentazione
del progetto “Per un centro interculturale a Roma” (venerdì 19 – ore 20.45) e
della campagna “Verità e giustizia per i nuovi desaparecidos” (sabato 20 –
dalle ore 11.00 alle 16.00).
Il Rifka di Anita Luksenburg, intrepretato da Veronica Cassiols, racconta
la storia di una ragazza ebrea polacca che va a sposarsi in Uruguay per
sfuggire le persecuzioni naziste ed incontra lì una nuova cultura. Gioiosa
energia e incontro di molte afriche nel concerto di Badara Seck con il Coro
Afrique di bambini afroitaliani. Contro gli stereotipi e le
generalizzazioni, verso la reinvenzione e l’identità in movimento, va il Neri
si Nasce, bianchi si muore di Valerio Gatto Bonanni e Gianluca Riggi,
interpretato da attori migranti. Sono dolorosi gli incontri tra identità e
razzismi nell’Amatissima di Toni Morrison interpretato da Daniela
Giordano. Incontri di culture nelle musiche e danze di conversazioni
silenziose con le musiche di Oscar Bonelli e la danza di Paola
Stella. Ne Gli Occhi nell’ombra una bambina uruguaiana,
ormai grande, racconta la resistenza messa in atto insieme a suo padre, tenuto
in carcere per 13 anni da un regime autoritario, contro il terrore e la
segregazione, subita da entrambi durante la feroce dittatura militare
uruguaiana. All’aperto un incontro di Sekou Diabate con il giornalista Marco
Boccitto per parlare del ruolo della musica in Africa e tante fiabe
tradizionali per bambini: Sekou
Diabate con le fiabe africane, Parisa
Nazari con le persiane ed Edilson Araujo con le brasiliane.
PROGRAMMA
VENERDI’ 19 SETTEMBRE
ore 18.00/20.00
Testimonianze nella serra del teatro
Amatissima di Toni Morrison
– Daniela Giordano
Musica
in Africa– con
Sekou Diabate e Marco Boccitto
Gli
occhi nell’ombra
con Veronica Caissiols di Teatro Reon
ore 21.00
Teatro Reon
RIFKA (lettura
scenica)
da Rifka di Anita Luksenburg
regia Elena Zuasti
con Veronica Caissiols Torcello
Rifka, nome Polacco che
vuol dire Rebecca, è il racconto di una storia vera scritta e pubblicata in
Uruguay alcuni anni fa. L’autrice, tuttora vivente, non è una scrittrice ma
una donna semplice che ha voluto dare una ulteriore testimonianza del tragico
destino degli ebrei nel secolo scorso raccontando la storia della madre. Quello
che colpisce è la semplicità e l’umanità di questa donna che, parlando, assume
il dolore e le speranze della madre in modo cristallino e innocente: la
sofferenza per la perdita del padre, la voglia di ricostruire una vita,
portando la memoria della sua eredità con un calore latino vitale e delicato.
E’ un punto di vista
sull’Europa del secolo scorso e sulle sue tragedie, vissuto da una generazione
a cui spesso sfugge il perché della propria identità ancora oggi piena di
conflitti e di timori.
Nel 1935 Boruk un signore ebreo di Montevideo, nella
Repubblica Orientale dell’Uruguay, mette un annuncio sui giornali tedeschi per
cercare un’ebrea polacca e sposarla per salvarla dalle persecuzioni naziste e
dalla guerra imminente. Rifka, che allora aveva appena compiuto 18 anni, legge
l’annuncio sul giornale e si mette in contatto con l’uomo per iniziare la sua
nuova vita. Riesce a partire e a raggiungere Montevideo. L’Uruguay è
accogliente, tollerante, vitale e non si parla di guerra. Rifka, correndo
contro il tempo, si organizza con il marito e riesce a raccogliere i soldi per
far venire tutta la sua famiglia. In pochi anni arrivano quasi tutti, tranne il
padre che non rivedrà più. Ormai è il 1939 la Polonia è invasa da Hitler,
durante la guerra le nasce una figlia, quella che legge il racconto della madre
che lei stessa ha trovato e che tiene tra le mani,. La figlia testimonia gli
incubi e le sue visioni della madre perché non si ripetano più simili tragedie.
A lei che si è salvata spetta ora il compito di raccontare e testimoniare la
storia della madre.
ore
21.30 _ spettacolo
CONVERSAZIONI SILENZIOSE
Performance
di musica e danza di Oscar Bonelli e Paola Stella
Direzione
artistica Barbara
Troiano
"Non preoccuparti di dove ti
porterà la strada. Concentrati sul primo passo. Non seguire la corrente, sii tu
la corrente"
E. Shafak
Uno spettacolo a cura di Oscar Bonelli e Paola Stella, in
cui la musica porta il corpo in una catarsi, la voce riecheggia feste e
preghiere incontrando la danza della tradizione del Medioriente e del Centro
Asia rielaborata attraverso un libero linguaggio sincretico e contemporaneo. Conversazioni
silenziose tra la musica e la danza attraverso l'esplorazione e la ricerca.
Un lungo cammino tra l'interpretazione del passato e l'illusione del futuro,
oltre ogni valore di giudizio, che mira a valorizzare la bellezza e la poesia
di un incontro. Un incontro tra suono corpo e anima, dove l'uno muove e
sostiene l'altro per renderlo in grado di superare i limiti della mente
affinché possa intraprendere un viaggio senza tempo né spazio.
Oscar Bonelli:
Musicista, polistrumentista, performer, conduce laboratori
di canto energetico e meditazione sul suono. Lungo il suo percorso incontra
numerosi maestri dai quali apprende le tecniche che, grazie alla sua spiccata
sensibilità artistica e animica, mette al servizio della ricerca spirituale.
Esprime il suo talento attraverso i suoi concerti in cui fa suonare magicamente
strumenti musicali che giungono da ogni luogo e cultura del mondo. Strumenti
rari e dimenticati che Oscar Bonelli ci presenta e fa rivivere fondendone i
suoni, con grande maestria, in un canto che diventa preghiera e slancio verso
il divino.
Paola
Stella:
Danzatrice, coreografa e insegnante di danza tradizionale
e contemporanea orientale (Medioriente, Iran e Centro Asia). Le sue
composizioni coreutiche propongono un linguaggio capace di valorizzare la
bellezza e la linearità delle danze mediorientali e centroasiatiche attraverso
un processo di rielaborazione di stili ed energie. Un sincretismo inteso non
come semplice operazione esteriore o atto combinatorio, ma come sintesi di
principi universali, come ricerca di valori e radici, ricercando sempre una
corrispondenza tra azioni motorie e impulsi interiori senza racchiudere il suo
linguaggio in una sola forma. http://www.stellapaola.com/
SABATO 20 SETTEMBRE
Dalle 11.00 alle 16.00
Incontro
“Verità e giustizia per i nuovi desaparecidos”
Assemblea
degli aderenti alla campagna
ore 16.00
fiabe tradizionali nella
serra del teatro
§
Sekou Diabate fiabe africane
§
Parisa Nazari fiabe persiane
§
Edilson Araujo fiabe brasiliane
ore 17.30 _ concerto
CORO
AFRIQUE con Badara Seck
Percussioni Ismaila
Mbaye, Kora Balafon Ousmane Coulibaly, tastiere Francesco
Santoluci
con Francesca Ciampa
Gruppo musicale di
bambini afroitaliani a Roma
Il Coro Afrique è
nato nell'ottobre 2013 per partecipare allo spettacolo Afrique svoltosi presso
l'Auditorium Parco della Musica l'8 dicembre 2013. Ha l'obiettivo di dare ai bambini afroitaliani l'opportunità di avvicinarsi alla cultura musicale
africana attraverso l'insegnamento del canto, delle percussioni e del ballo
sotto la guida di grandi maestri e artisti africani, quali esempi positivi in
cui rispecchiarsi. I bambini accompagneranno la performance di Badara Seck, cantante,
musicista e attore senegalese che fa concerti in tutta Europa. In Italia ha
collaborato con diversi registi e musicisti come Luigi Cinque, Ornella Vanoni,
Massimo Ranieri, Almamegretta ed Ennio Moricone. Accanto a lui raffinati
musicisti tra cui Ismaila Mbaye, percussionista affermato che ha accompagnato
il Coro Afrique dalle prime prove.
ore 21.00 _ spettacolo
SemiVolanti
NERI SI NASCE, BIANCHI
SI MUORE
regia di Valerio Gatto
Bonanni e Gianluca Riggi
con la partecipazione di Flavio Ciancio, Emilie Sow, Easther
Oregbeomwen, John Chinedu, Edilson Araujo, Mohamed Kamara, Simo El Idrissi
in collaborazione con Fondazione RomaEuropa, Teatro Furio
Camillo, Centro Arci Malafronte
con il patrocinio di Ministero degli Affari Esteri, Assobotteghe
In una scuola materna del quartiere
di San Salvario, a Torino, le maestre hanno deciso un giorno di preparare il
couscous. Hanno cercato la ricetta “originale” per cucinarlo secondo la
tradizione. I bambini erano contenti. Poi una maestra ha chiesto a un piccolo
marocchino: “Ti piace?” - “Si” - “E’ come quello che fa tua mamma?” - “Quello
di mia mamma è più buono perché mette uno strato di couscous e uno di
tortellini, uno di couscous…” (Marco Aime, Eccessi di culture)
Cos’è la Cultura oggi? Un
insieme di regole e tradizioni che organizzano la società e le nostre vite?
Un’ideologia che determina la nostra identità nazionale? Chi è lo straniero? Un
intruso, un senza patria, un povero, una persona dalla pelle diversa?
L’antropologo Robert
Lowie sosteneva che la cultura è un insieme di toppe e di stracci. Ma chi è che
mette queste pezze se non le persone, le comunità che sono spaventate
dall’arrivo del diverso, di colui che turba gli equilibri? Ma la nostra vita è
già contaminata da mille culture diverse…
Se è vero che
l’etimologia della parola CLANDESTINO viene da SENZA DESTINO, come possiamo noi
non definirci clandestini? Chi sa oggi qual è il proprio destino? O forse
l’illusione di avere uno scoglio chiamato patria ci permette di mettere
all’indice coloro che vogliono venire sul nostro scoglio?
Possiamo pesare l’utilità
della vita di una persona? Se non ha un lavoro, se disturba, se non rispetta le
regole è una persona inutile?
Quest’anno il progetto
Black Reality è giunto alla sua terza edizione. Dal 2011 si indaga in maniera
scomoda, al di fuori degli stereotipi e delle storie compassionevoli il
rapporto tra la nostra società e i migranti. Viene proposto in autunno un
laboratorio di indagine con persone migranti e italiane, il gruppo si rinnova
ogni anno perché le persone sono in transito e le vite sono più veloci della
“finzione” del teatro.
Neri si nasce, Bianchi si
muore è una riflessione sul varcare la soglia, sull’accettare le regole,
qualsiasi esse siano, sulla necessità di nutrirsi di dignità e ospitalità.
TEATRO DI
VILLA TORLONIA
VILLA TORLONIA
– VIA SPALLANZANI, 1a
Info
Tel 060608 www.casadeiteatri.roma.it
Ingresso
libero
Fino ad
esaurimento posti