Domenica 2 ottobre
nell’ambito
dell’3° International Ferrara Tango
Festival
nella
splendida cornice della Caffetteria del Castello Estense
CHIQUITA BRAVA
ore
18.00
incontro e conversazione con ALBERTO PRUNETTI, autore del libro “Il
fioraio di Peron”
Alberto
Prunetti parlerà del suo libro con Vincenzo Iannuzzo, giornalista de La Nuova Ferrrara
dalle
19.30 all'1.00 Milonga
alle
20.30 Buffet
alla consolle Nico Portioli
esposizione di Rosa Danza, Abbigliamento per la Danza di Rossella Boscaro
info@tangote.it
+ 39 347 0455351 + 39 327 1808014
ingresso alla Presentazione dei libri: gratuito!
ingresso alla Milonga euro 10 comprensivo di
Consumazione e Buffet www.tangote.it
IL FIORAIO DI PERON
L’Argentina di ieri e quella di oggi, unite da una Storia che, tra crisi e
trasformazioni, resta pervicace nelle sue linee di fondo e in cui il peronismo riemerge periodicamente quale collante politico e
culturale di una nazione. Nazione ben strana, del resto, in cui apparente
spensieratezza italiana e apparente tragicità spagnola hanno dato luogo a una curiosa sintesi, che differenzia il paese da tutto il
resto dell’America Latina. Il romanzo narra episodi in gran parte veri, ma ciò
è irrilevante: ciò che è vero al di là di ogni dubbio
è il contesto umano e sociale che, nel narrare la vicenda di un fioraio
italiano giunto vicino alle sedi del potere, e quella parallela di un erede che
ne cerca le tracce, Alberto Prunetti mette in
evidenza. Con un linguaggio terso e incisivo, in cui piccoli dettagli, rapide
annotazioni, osservazioni di poche righe assurgono a sintomi di un dramma più
vasto. Il simbolo più significativo di tutto ciò è la Casa Rosada,
così chiamata – impariamo – perché tinta con sangue bovino all’epoca della
costruzione. Un colore tenue e piacevole, dunque, che allude a
una crudeltà sempre pronta a trasudare, fatta di prepotenza e pulsioni
autoritarie. La complessa realtà argentina non poteva essere descritta meglio.
ALBERTO PRUNETTI
è scrittore, traduttore, fotografo, insegnante
di italiano per lavoratori immigrati, redattore di Carmilla,
e collaboratore di testate come Carta e Il Manifesto