La prima e più
giovane parlamentare, Victoria Donda, figlia di
desaparecidos si racconta in un libro emozionante e scioccante
il mio
nome è victoria
Cosa succede nella vita di una ragazza argentina
che scopre a
ventisette anni di essere figlia di desaparecidos?
IN QUESTO LIBRO LA PARLAMENTARE PIÙ GIOVANE
DELL’ARGENTINA SI RACCONTA. LA
SUA VITA E’ UN ESEMPIO DI COME LA VERITA’ TENDA AD EMERGERE,
NONOSTANTE MENZOGNE ED INGANNI SISTEMATICAMENTE PERPETRATI DA UN REGIME
DITTATORIALE, E DI COME SIA IMPOSSIBILE IGNORARE I
LEGAMI DI SANGUE. MA SOPRATTUTTO IL SUO RACCONTO E’ UN
MODO DI GRIDARE AL MONDO QUELLO CHE PER UNA VITA LE E’ STATO NEGATO, IL SUO
NOME: VICTORIA.
Nel 1977 i genitori di
Victoria furono sequestrati e rinchiusi nella Scuola di Meccanica della Marina. Il padre fu subito ucciso, e
la madre, incinta di cinque mesi, poté partorire prima di essere
«giustiziata» attraverso uno dei famigerati «voli della morte» sotto gli
occhi di suo zio, membro della polizia segreta. Nel tentativo disperato di imprimerle un segno di riconoscimento
la madre, prima di venire assassinata, era riuscita a
bucarle i lobi delle orecchie facendovi passare del filo azzurro. Adottata da
una famiglia di militari, la bambina crebbe con il nome di Analia, ignara della sua storia. Fino a quando, 27 anni
dopo, grazie a una testimonianza anonima, venne contattata
dalle Nonne di Piazza de Mayo e scoprì di non
chiamarsi affatto Analia e di non essere quella che credeva bensì la «nipote numero 78». Ma
soprattutto scoprì che l’inganno perpetrato dai militari durante la dittatura
era sopravvissuto a più di 20 anni di democrazia.
La
sua identità è a pezzi e le tocca in sorte di
«nascere» una seconda volta, figlia di altri genitori, orfana, consapevole del
male che ha subito e che con lei hanno subito tanti altri giovani della sua
generazione. Ma, recuperato il nome che sua madre aveva
scelto per lei, Victoria, saprà anche superare la sua tragedia personale
e da allora combatte con tutte le sue forze per garantire il rispetto dei
diritti umani.
La
sua storia è quella di un paese ancora alla ricerca della verità sul suo
passato.
Victoria Donda
ha cominciato la sua militanza politica e sociale nel 1998 contemporaneamente
agli studi di giurisprudenza a Buenos Aires. Nel 2004 è stata chiamata dal
ministro per lo Sviluppo Sociale a lavorare nel ministero. Eletta nel 2007 è la
deputata donna più giovane del Congresso nazionale
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